da cui prendevamo le trote e sembrava un vero villaggio. I giochi di una volta, quelli che appassionavano i nostri nonni, sono ancora molto attuali. Quando vide cosa avevano fatto i due bambini e da cosa gli avevano raccontato, entrambi i genitori erano molto orgogliosi di mia nonna e suo fratello, perché se avevano bisogno tutti e due erano disponibili ad aiutarsi. Un gioco molto popolare era la campana che consisteva nel disegnare in terra sei quadrati con dei numeri dentro dove bisognava saltarci dentro con un piede. “Bambole di pezza e giochi nell’aia” Oltre a questi giochi c’ era la guerra: prima si costruivano armi di legno e pietra e poi facevano finta di combattere. Ci sono alcune bambine, poche a dire la verità però ci sono, che a scuola portano delle bellissime bambole!!! I giochi di una volta: come si divertivano i nostri nonni: I giochi tradizionali popolari si praticavano all'aria aperta, nelle piazze e nei cortili, erano semplici passatempi che richiedevano velocità, destrezza e tanta fantasia. Non ho mai avuto un giocattolo vero e proprio ma io e mia sorella gemella ci ingegniamo ugualmente per divertirci. Con scatole vuote, che troviamo in giro, facciamo delle pentole, i gusci di noci li trasformiamo in tazzine ed ecco fatto!!! Giochi online e giochi gratis di giochi situati in 1 web! Facevano le capanne con i legni e le frasche. Classi Prima I, Seconda I. camino con una cioccolata calda e sette coperte!! Arti e tradizioni della montagna garganica - I giochi dei nostri nonni Allora per non bagnarci, ci siamo riparati dentro un casolare abbandonato. S. L.N ella scuola di oggi, rispetto a quella dei nostri nonni, le punizioni sono molto diverse in confronto a quelle di una volta perché le maestre ti punivano mettendoti in ginocchio sui sassi, dietro la lavagna, e se erimancino ti davano una bacchettata sulla mano. e abbiamo disegnato la griglia per giocare a campana, all’inizio non mi riusciva, poi ho capito come di questo giocattolo e lo conservo gelosamente insieme ai miei giochi preferiti. Io allora chiesi di raccontarmi i giochi che facevano da piccoli; mio nonno allora iniziò a raccontare che lui da piccolo giocava insieme ai suoi amici a fare le gare per le strade sterrate con un cerchione di una vecchia bicicletta, che doveva essere tenuto dritto e guidato con un ferretto. Io sono rimasta molto incuriosita ed affascinata da questi giochi, soprattutto mi sono accorta che non ci voleva molto per essere felice e giocare, bastava qualcosa di semplice e di bello per avere la scusa di giocare. Se indovina, sta di nuovo a lui, altrimenti tocca a un altro giocatore. Armati solo di noccioli di frutta, sassi, tappi di bottiglia e molta fantasia, ecco come si divertivano i nostri padri (e nonni) molto prima del Game Boy. Altri giochi molto antichi erano: il tiro alla fune, la mosca cieca, il salto della corda, “sbarbacipolla”, nascondino. Mia nonna giocava con sassolini, bastoncini e le dita delle mani; non abbiamo bisogno di tanti giochi per divertirci, basta stare in compagnia e avere fantasia!!! Si è scelto di utilizzare una didattica fatta di racconti, dimostrazioni e giochi eseguiti insieme ai bambini. La mia famiglia è di origini modeste, facciamo molti sacrifici, da mangiare c’è poco e quel poco è spesso a base di necci o manufatoli… credetemi non posso nemmeno più sentire l’odore della farina di castagne per quanta ne devo mangiare!!! La mattina è tornata la corrente, ma siccome i giochi di mia nonna sono più divertenti di quelli I giochi erano a costo zero e decisamente inclusivi, nessun bimbo veniva escluso. Ce ne hanno illustrati alcuni, mentre altri li hanno costruiti proprio sotto i nostri occhi. Fra molti anni, ma proprio tanti, diventerò la nonna di Ambra, la bambina che voi conoscete e che ha messo nero su bianco quello che vi racconto. Avevamo un grande parco vicino, che era recintato da un grande muraglione che lo circondava tutto. Nei divertimenti c’ erano anche i girotondi: Madamadorè, Il mio bel castello, gatto e topo e molti altri, alcuni li facciamo anche oggi. La mia nonna Roberta mi racconta con cosa si divertiva da piccola: a giocare a nascondino, a campana e a calcio perché bambole e giocattoli non ne avevano, ma il suo gioco preferito era andare a suonare i campanelli le sere d estate. Non esisteva completamente l’elettronica. Oltre a questi giochi c’ era la guerra: prima si costruivano armi di legno e pietra e poi facevano finta di combattere. tappini delle bibite giocavano a calcino, poi giocavamo a nascondino, saltavamo la corda, We use your LinkedIn profile and activity data to personalize ads and to show you more relevant ads. Mio nonno Gianfranco era bravissimo fin da bambino ad utilizzare il coltellino; oggi invece i genitori non fanno più tenere in mano questi strumenti ai bambini perché hanno paura che si facciano male, a me piacerebbe molto avere un coltellino tutto mio e imparare a costruirmi i giocattoli. Un gioco era quello del tappino. Il recupero dei giochi tradizionali rappresenta pertanto la riscoperta della propria storia, delle proprie origini e del senso di appartenenza. Secondo il mio babbo i bambini di una volta si divertivano molto di più di quelli di adesso, perché avevano meno giochi ma molto più educativi, semplici e all’ aria aperta. Mio nonno invece si divertiva a giocare con il cerchio di una bicicletta (senza la gomma) e un bastone, con il quale spingeva il cerchio lungo la strada: anche in questo caso c’era un vincitore ed era quel bambino che arrivava più lontano senza far mai cadere il cerchio. C’erano anche giochi che ci sono ora come: nascondino, l’altalena, l’aquilone, le biglie e la slitta. 35 were here. Ma un giorno la nostra nonna ci ha fatto una sorpresa: con ovatta, stracci e lana ci ha confezionato due bellissime bambole!!! Correlati. Giochi di una Volta per eventi in piazza e al centro commerciale Ma questa sezione ti presenta anche iniziative e animazioni per riportare la magica atmosfera dei giochi di una volta all'aperto, in ambienti non convenzionali come il centro commerciale e la scuola. I regali delle feste a quei tempi erano pochi, ad esempio un trenino di legno o di latta oppure un soldato a cavallo. 728 likes. Nonno mi dice sempre che un oggetto comune che tutti hanno, può essere utilizzato per fare diversi giochi; il fazzoletto, appunto, può diventare: una bandierina, una bandana per fare il pirata, una benda per giocare a mosca cieca, oppure una bandana per fare il bandito o per nascondere gli oggetti e indovinare cosa sono. che giocavano anche se il tempo era brutto, bastava una piccola idea per creare un giocattolo fai da te; inoltre un po’ dispiaciuto mi. Giochi di una volta Il gioco è l’espressione più autentica della cultura umana, è sempre “figlio del tempo” e si adatta al contesto sociale in cui si svolge. Un altro gioco era quello di arrampicarsi sulle piante. Quando non era possibile giocare all’aria aperta perché era brutto tempo si riunivano e giocavano a boccino, sassolino, campana, quattro cantoni ecc. Si giocava tirando la palla contro un muro dicendo una filastrocca: “palla dorata, dove sei stata, dalla nonnina, cosa ti ha dato, una pallina, falla vedere, eccola qua!” e si doveva parare la palla con la gonna. Questi sono alcuni dei racconti scritti dai ragazzi con l’aiuto dei nonni. Si disegnano quattro quadrati per terra e si dà ad ognuno il nome di un Paese, ad esempio Romania, Albania, Italia e Polonia. Un altro divertimento spericolato della mia nonna era quello di andare ai pozzi lavatoi e fare l’altalena aggrappandosi al filo dove le donne mettevano a sgocciolare i panni che erano stati appena lavati. La nonna aveva anche un triciclo, con cui un giorno fece un bel capitombolo, e anche una bicicletta rosa. A volte bastava una corda per inventarsi un gioco: due la facevano girare e gli altri tentavano di saltarla senza inciampare. BAMBOLE DI PEZZAE GIOCHI NELL’AIA : GIOCATTOLI E DIVERTIMENTI DI ALTRI Un gioco che facevano i miei nonni e che è stato tramandato fino ai giorni nostri è il gioco della ”campana” che consiste nel disegnare per terra una specie di campana suddivisa in quadri numerati da 1 a 10 sui quali viene lanciato un sassolino che deve essere raccolto dal giocatore saltando nei quadri con un piede solo. Mia nonna da bambina giocava con una bambola di stoffa che gli aveva fatto la sua mamma. Bambole di pezza e giochi nell’aia e divertimenti di un tempo lontano”, Una sera come tutte le altre dopo aver mangiato andarono a letto, l, a mamma della mia nonna spense tutte le luci e si misero a dormire, d, urante la notte sentirono dei rumori e impauriti rimasero a letto. I bimbi di quei tempi si divertivano anche a ballare nelle piazze e ogni occasione di incontro era sempre una gioia, un divertimento e un’occasione per stare insieme. Io le guardo incantata! Poi a turno, ogni bambino prendeva un tappino da bottiglia e pizzicandolo con le dita cercava, senza farlo uscire dalla pista, di farlo arrivare per primo al traguardo. Le armi erano costruite da bambini: fucili, pistole e archi. Un altro gioco era “treppio” che consisteva nel prendere dei sassolini lanciarli in aria con il palmo della mano e riprenderli con il dorso della stessa, anche qui vinceva chi riusciva a riprenderne il più possibile. A questo punto ognuno doveva prendere un sasso piatto e metterlo sul primo quadrato. Progetto Comenius Non è stata proprio una promessa perché la sera dopo erano di nuovo in pista. I giocattoli scarseggiavano ed erano oggetti molto semplici: palle, palloni, cerchietti, tamburelli, bicicletta, calcio balilla,tombola, carte e dama e in alcuni luoghi di ritrovo per ragazzi era disponibile il Monopoly. Nell’ascoltare i miei nonni mi sono accorta che tra i loro giochi ce n. erano anche molti che facciamo anche oggi come mamma e figlio, il mercatino, nascondino, acchiappino e giochi con la palla come pallavolo, palla a mano e palla prigioniera. Troverete un po'di più che gratuiti 3500 noi! Andava nei campi e raccoglieva erba, fiori e ci faceva da mangiare. Ad ogni lancio ognuno doveva saltare su una gamba sola prendendo il sasso senza perdere l’equilibrio, senza mettere giù l’altro piede o toccare le linee altrimenti doveva ritornare al punto di partenza, vinceva chi arrivava prima a dieci. Il gioco della campana,con un pezzettino di mattone, disegnavano dei quadrati con dentro dei numeri e buttandoci sopra un sassolino dovevano saltare dentro ai quadrati fino a riprenderlo, senza pestare i contorni, poi giocavano a nascondino, a palla, alle belle statuine, al gioco dei quattro cantoni, ad acchiappino e poi senza che mamma Natalina lo sapesse, faceva la bambina un po’ disubbidiente e andava insieme ai suoi amici lungo il fiume Maresca saltando da un sasso all’altro. e facendo a gara a chi finiva prima il percorso, spingendo il tappo con uno scatto dell’indice. Un altro passatempo che amava molto era andare a pesca di “broccioli” (piccoli pesci) nel fiume, per pescarli bisognava entrare nell’acqua fino alle ginocchia ed usare una vecchia forchetta da cucina. Venivano anche utilizzati come giocattoli, oggetti comuni come il fazzoletto, ( per giocare a bandierina), stecchi e pezzi di legno come spade, lance o frecce per il tiro a segno, infatti molti giochi erano di movimento e all’aperto. Si divertivano molto perch. o ad arrampicarsi in cima a dei grossi abeti da dove si vedeva un bel panorama del paese. Ai tempi di mia nonna, quando era piccola, andava a scuola a piedi e nelle classi insegnava una sola Mio nonno Gianfranco abitava in una casetta nel bosco dell’Orsigna, un luogo lontano dalla sua scuola e anche quando pioveva o nevicava ci doveva andare lo stesso; per arrivarci, ogni giorno doveva attraversare a piedi un fiume camminando sui sassi, quando era ghiacciato rischiava di farsi molto male. Il Podere dei mì Nonni, Badia Tedalda. A mio nonno Dario d’estate piaceva andare a fare il bagno alle “culline al pozzo della sdrugola”, sul torrente Rio a Maresca, dove c’erano delle piscinette naturali formate dai sassi del fiume, dove l’acqua era calda . Con il gesso o con un pezzetto di mattone si disegnava una pista in terra. Le bambine ad esempio si divertivano a confezionare bambole di pezza, cucite con le loro mani, si facevano dare delle lenzuola vecchie dalle loro mamme ci disegnavano la sagoma della bambola, la ritagliavano e la cucivano imbottendola con la lana tosata dalle loro pecore, come occhi usavano dei vecchi bottoni, per i capelli altra lana e la bocca era ricamata con il filo rosso. Si ritrovavano in un’aia vicino a casa e giocavano a campana, a mosca cieca, ai quattro cantoni, a fare la corsa dei sacchi, alla “bella insalatina” ed a tanti altri giochi.
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